L'abitato principale e la frazione di Arso sono sorti costeggiando da entrambi i latiil torrente omonimo, mentre le altre contrade si inerpicano sulle colline circostanti.
Dati territoriali: superficie 2.145 ha., altitudine 175 m. s.l.m. (min. 136, max 680),popolazione residente 12.011 abitanti.
L'origine del nome Chiampo è sicuramente latina e va fatta risalire al toponimo"campus", cioè campo. Infatti in epoca romana Chiampo era l'ultimo centro abitato circondato da prati, mentre, procedendo verso nord, il resto della valle eracompletamente ricoperto da una fitta foresta, dissodata e resa praticabile solo nel XIW secolo, con "arrivo del popolo Cimbro.
Chiampo era dunque conosciuta già al tempo dell'Impero Romano e fra i paesilimitrofi era sicuramente il più famoso, grazie ai suoi marmi pregiati.
Il primo documento in cui si cita il paese è datato 15 febbraio 1020 e tratta la donazione di un appezzamento di terra a favore del monastero di S. Felice e Fortunato di Vicenza.
La Signoria del luogo era la famiglia "Da Chiampo", proprietaria di gran parte del territorio e del castello che sorgeva su un colle, in località Vignaga.
Un' ipotesi fondata vorrebbe che a questa nobile famiglia appartenessero sia ilBeato Isnardo, sia Almerigo Da Chiampo, costretto dalla tirannia di Ezzelino daRomano ad una vita da esule.
All'epoca della nascita dei Comuni, Chiampo passò più volte sotto la tutela deiVeronesi e dei Padovani e nel 1329 fu proprio per mano Scaligera che la comunitàottenne la propria "Regola", ossia uno statuto.
Nel 1404 il comune venne annesso alla Repubblica Veneta e, con la sua guida,visse un periodo di tranquillità e prosperità.
L'economia basata fino allora su agricoltura e allevamento si incrementò ulteriormente, mentre presero notevole impulso il commercio delle lane e, soprattutto, la lavorazione del marmo.
Proprio quest'ultima, specializzandosi in lapidi di notevole valore artistico, divenne ben presto il fiore all'occhiello della villa e la principale fonte di sostentamento.
Il 1797segnò la fine della Serenissima e le sorti di Chiampo passarono ai francesi,promotori dei principi di "libertà, uguaglianza e fratellanza".
Proprio seguendo tali insegnamenti la comunità eresse l'albero della libertà, ma solo un anno dopo venne abbattuto, in quanto la Francia cedette all'Austria i territori veneti.
Il dominio Austriaco fu severo e fece nascere nella popolazione un forte desideriodi indipendenza che, durante il Risorgimento, portò i "figli di Chiampo" adistinguersi nella lotta patriottica contro Io straniero.
Le basi dell'economia locale, a partire dal XV° secolo, rimasero invariabilmentefondate su agricoltura, allevamento e lavorazione del marmo; ma verso la fine del 1800 ciò non fu più sufficiente, così Chiampo divenne terra di emigranti.
È stato grazie al forte sviluppo del settore conciario e terziario che, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, non solo si è concluso il fenomenodell'emigrazione, ma Chiampo dà lavoro ai numerosissimi immigrati, occupati in tutte le diverse attività produttive.
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Testi tratti da: “RICORDI DI UNA VALLATA” La Valle del CHIAMPO da CAMPODALBERO a MONTEBELLO nella collezione BRAVO PALMIRO CLAUDIO.
La GROTTA di LOURDES a Chiampo
Costruita da FRA’ CLAUDIO GRANZOTTO e benedetta con l’inaugurazione il 29/09/1935. è il richiamo principale per i fedeli, che già da subito nel Centenario Lourdiano del 1958 affluirono in ben 200 mila pellegrini.
E’ difatti il fulcro di tutto il grande movimento religioso che si è sviluppato in questi ultimi decenni (riconosciuto anche dal Papa Giovanni Paolo II° con la Beatificazione di Frà Claudio il 20.11.1994).
La Grotta, voluta come motivo devozionale per i ragazzi del Seminario Francescano, si è trasformata in centro di fede e mèta di pellegrini che si succedono incessantemente, facendo divenire storia la Profezia del Beato Claudio, che durante la costruzione della Grotta, quando sembrava venir interrotta da contrarietà insormontabili e restare quindi un sogno infranto, disse:
“Questa GROTTA diventerà un LUOGO di PREGHIERA, e QUI VERRA’ TANTA GENTE”, come testimonia la scritta vicino l’arco di entrata in marmo paglierino alla fine del viale alberato.
Il Beato Claudio con devozione e competenza la costruì come COPIA FEDELE e in dimensioni perfettamente uguali a quella di MASSABIELLE in FRANCIA, riproducendone “le sinuosità capricciose, le cavità bizzarre e gli strapiombi ‘DI QUELLA DEI PIRENEI’ “. Ha una larghezza max.di m.34, altezza di m.15 di roccia + m.4 di verde. E’il risultato di 2 anni di fatiche e sudori, con materiale per 2000 quintali di cemento e tonnellate di ferro.
Nel cavo della roccia è collocata la STATUA dell’ IMMACOLATA CONCEZIONE, scolpita da Frà Claudio
(Prof. Riccardo Granzotto) in marmo di Carrara, suggestiva per l’ispirazione religiosa e la mirabile fattura tecnica.
Secondo Carlotta Frattini, l’artista “infuse nel marmo la sua trepida venerazione alla Vergineed anche qualche cosa della calma e della stessa serenità che egli aveva trovate nella vita claustrale.
La statua è alta m.1,78, ha una posa ispirata e come dice Ippolito Guggia “ha un’espressione dibontà, di sorriso e di grazia che INCANTA”. Mariano Apa rileva: “la statua rievoca la realizzazione ascesa dell’Immacolata. A mani giunte e viso proteso, occhi aperti in celestiale visione, sembra parlare e comunicare l’intercessione tra il Signore ed il fedele.”. Secondo Frà Claudio, la Signora vista da Bernardette doveva avere una forte espressione di grazia, un fascino sovrumano di estasi. Per questo se era stato meticoloso nel copiare la Grotta di Massabielle, si staccò invece decisamente dall’esemplare di Francia prodotto dallo scultore Prof. Giuseppe Fabich.
A completare l’ambiente davanti la Grotta, MONUMENTO a BERNADETTE SOUBIROUS del 1942, costruito dallo stesso Granzotto, SEPOLTO accanto alla Grotta medesima, in unaTOMBA costruita nel 1980 su progetto dell’Ing.Ferruccio Zecchin, in occasione dellaRIESUMAZIONE legata al processo di beatificazione, e realizzata in pietra bianca, nel luogo preciso dell’antica sepoltura, testimonia con le sue forme semplici la vita di Frà Claudio.
L’immediato ambiente esterno è costituito dalla BALAUSTRA in marmo di forma circolare che recinge ed apparta la Grotta creandovi attorno una zona di raccoglimento e di silenzio, e dal “Parco Frà Claudio”, ora tramutato nella
“VIA DOLOROSA o VIA CRUCIS”, e ad un vasto cortile attorno al MONUMENTO DELL’INCORONATA, alto m.7,50 uguale a quello di Lourdes e costruito nel 1954 a ricordo del Centenario del Dogma dell’Immacolata. E’ posto su un ceppo di marmo, e sul basamento che sostiene la Vergine si trova un pezzo di roccia di Lourdes.
Vicino troviamo poi il MUSEO PADRE AURELIO MENIN, diviso in 10 sezioni. che raccoglie oltre la GIPSOTECA (raccolta di gessi) del Beato Claudio, anche tutto il PATRIMONIO CULTURALEsuddiviso in:
-GEOLOGIA APPLICATA (lastre marmoree);
-MALACOLOGIA (collezione di conchiglie);
-PALETNOLOGIA (reperti preistorici);
-PALEONTOLOGIA (fossili);
-ETNOLOGIA (raccolta di oggetti d’arte di vari popoli);
-MINERALOGIA (minerali);
-ZOOLOGIA (animali imbalsamati);
-ARTI FIGURATIVE e della VALLE DEL CHIAMPO (opere artistiche ed artigianali).
La Grotta di Chiampo è diventata una SORGENTE di PIETA’ MARIANA, ove i Pellegrini ormai con flusso annuale di circa 850.000 incessantemente arrivano da TUTTA ITALIA e dall’ESTEROintrecciandone preghiere e canti, e vengono a venerare Frà Claudio che, accogliendo ilMESSAGGIO DI LOURDES, visse nella PREGHIERA e nella PENITENZA.
All’arrivo alla loro mèta i Pellegrini possono innanzitutto RIPOSARSI e GUSTAREanche l’AMBIENTE che li circondano, che non a caso scelto dal Beato Claudio, rispecchia con loSFONDO DEI COLLI circostanti delle nostre PICCOLE DOLOMITI “i Monti Lessini”, il noto lembo dei PIRENEI di Francia.
Dall’ampio parcheggio alla Grotta ci si può anche preparare IN RACCOGLIMENTO lungo ilVIALE DEI CIPRESSI che ricorda”LA STRADA VERSO DIO”, che con la nostra VITA stiamo percorrendo”, per raggiungere il luogo di preghiera e penitenza.
E il tutto in mezzo a questo VERDE, al CONTATTO della NATURA, alla LUCE e alla QUIETE, l’Uomo può
RISCOPRIRE se stesso in mezzo a questa bellissima VALLATA, che in sintesi si può definire con “BELLEZZA” e “FEDE”, che sono il VOLTO e l’ANIMA di questo luogo SACRO.
Il nostro concittadino GIACOMO ZANELLA lo ritrova nei suoi versi POETICI, facendoci portare al nostro ritorno a
casa un RICORDO di tanta FEDE, ARTE e POESIA, in mezzo a tanta PACE, BELLEZZA e QUIETE, che potrà
essere guida sicura per il nostro cammino futuro.
INTERNET: www.santuariochiampo.com www.fraclaudio.it
E-mail: fratichiampo@libero.it
TEL.0444/623250
FAX.0444/426637
Nuova CHIESA in Onore del BEATO CLAUDIO
I lavori iniziati nel lontano 13 giugno 2001, ... sono quasi terminati. La CONCHIGLIA brilla come la più bella tra tutti i fossili mai scoperti in tutta la Vallata. Merito dei Pellegrini che con un afflusso di ben circa 800.000 all'anno hanno portato pian pianino il loro piccolo contributo, ma in maniera costante che si sta concretizzando in maniera assai veloce per la realizzazione di quest' opera, voluta da tutti per esaudire il detto di Frà Claudio Granzotto: ”QUESTA GROTTA DIVENTERA’ UN LUOGO DI PREGHIERA E QUI VERRA’ TANTA GENTE”. Dal cielo esaudisce chi lo invoca, mantenendo il suo proposito: “Aiuterò e consolerò tutti”.
Bellezza unica è la realizzazione dell'artista sloveno Mario Ivan Rupnik del prezioso Grande Mosaico raffigurante Gesù Risorto con a fianco S.Francexco, S.Chiara e il Beato Frà Claudio Granzotto
Bellezza unica è la realizzazione dell'artista sloveno Mario Ivan Rupnik del prezioso Grande Mosaico raffigurante Gesù Risorto con a fianco S.Francexco, S.Chiara e il Beato Frà Claudio Granzotto
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